Il sonno, questo sconosciuto
25 Aprile 2024

Ma la notte dorme? Quante ore di fila? Ma lo allatti per riaddormentarlo? Quante volte si sveglia?

Queste sono solo alcune delle domande che le neomamme si sentono fare da parenti, amici o altre neomamme. Una gara a chi ha il figlio che dorme di più? Avere un figlio che dorme tutta la notte o quasi ci fa sentire delle madri migliori? Come se la nanna, questa sconosciuta, fosse la cartina tornasole del rapporto madre -figlio.

Tanti sono i genitori alle prese con notti insonni, poppate che sembrano infinite, risvegli frequenti e pianti disperati.

Quello che posso consigliare da psicologa neonatale e da mamma di una bambina che ha dormito pochissimo nel suo primo anno e mezzo di vita (ora ne ha due e riesco a scrivere questo articolo solo grazie a questo) è ripetersi ad occhi chiusi e con grande pazienza che è un periodo e che prima o poi finirà.

Oltre a questo ci sono delle indicazioni per migliorare il sonno e le vostre nottate:

  • La routine serale:  un bagno rilassante prima delle ninne, una canzoncina rassicurante, un duodou al quale il bambino è affezionato, una luce soffusa. 
  • Informarsi sul sonno dei bambini perchè dei genitori competenti si sentiranno meno spaesati alle richieste notturne.
  • Chiedere aiuto ad una figura competente (ostetrica, pscicologa, consulente del sonno …) perché ogni bambino e ogni famiglia è diversa e quello che per un genitore funziona non è detto funzioni per un altro.

Facciamo un po’ di chiarezza sul sonno dei bambini

  • I neonati dormono circa 16 ore sulle 24 ore della giornata , dopo il primo mese di vita il sonno comincia a regolarsi in base alle ore di luce- buio
  • Intorno ai 6 mesi il sonno dei bambini solitamente si concentra nelle ore notturne.
  • Il sonno dei bambini è definito “leggero” infatti il bambino ha dei micro risvegli ogni 45-60 minuti.
    Il bambino per riaddormentarsi può aver bisogno di mangiare, bere, essere cambiato o avere un  contatto con il genitore.
  • Le esigenze cambiano a seconda dell’età e anche la frequenza dei risvegli cambia da bambino a bambino ed evolve negli anni.

Sono stati scritti montagne di libri, centinaia di manuali che trasudano metodi “miracolosi” per aiutare genitori disperanti nell’arduo compito delle ninne! Funzionano? NI … ma a che prezzo?

Non parlo di soldi ma di stomaco, il metodo per eccellenza parlava di estinzione del pianto con conseguente riaddormentamento “autonomo” per il bambino dopo minuti e minuti di pianto disperato durante i quali i genitori non dovevano intervenire! Il bambino così imparava ad estinguere la propria richiesta.
Molte furono le critiche a questo metodo che però ancora oggi ahimè  viene divulgato ed utilizzato.

Non esiste un metodo miracoloso per addormentare i bambini, esistono le braccia di mamme e papà, il profumo del latte e il calore del lettone.

A volte sembrerà difficile, quasi impossibile ma piano piano imparerete a conoscere quali sono le routine che il vostro bimbo preferisce, quello che lo aiuta a tranquillizzarsi, a rilassarsi e finalmente… a dormire.

 A ognuno il suo metodo, il suo sonno e le sue occhiaie.

Giulia Papini

Giulia Papini

Psicologa perinatale e Psicoterapeuta

Psicologa iscritta all’Albo degli psicologi (N° 19735) nel 2013, specializzata in Psicoterapia sistemico relazionale, lavoro come psicologa perinatale con l’obiettivo di supportare le famiglie ma soprattutto i bambini. 

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